La Gran Madre, luogo di culto costruito nel primo trentennio dell’ottocento dalla nobiltà torinese per la restaurazione del re Vittorio Emanuele I e costruita senza permesso di costruire, verrà presto demolita per dare vita ad una grande “cucitura ecologica”!
Si tratta di un ideale “punto a croce” tra l’assialità ecologica del Po e quella ad essa ortogonale di piazza Vittorio Veneto (che troverà la sua specularità e la sua estensione nella geometria della nuova piazza…).
La nuova piazza, attraverso la concezione di una rinnovata vocazione spaziale, metterà in maggior risalto la presenza della Villa della Regina (e del Monte del Cappuccini) e contemporaneamente darà vita ad una ecologica urbana di “prossimità” in grado di annodare nuovi percorsi, creare prospettive inedite e favorire intriganti scorci percettivi su tutto l’intorno attraverso le vie limitrofe e trasversali (es via Lanfranchi…).
Tale sistema di nuove vie e strade darà vita ad una “superilla” (sull’esempio di quelle di Barcellona) dove pedonalità, accessibilità totale e sicurezza prenderebbero il posto di auto, parcheggi e inquinamento!
Torino più che mai ne ha oggi stratosfericamente bisogno…